Arte, Psicopatologia e Processi di Cura di G. Bedoni

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Arte, Psicopatologia e Processi di Cura di G. Bedoni

Una breve storia della creatività spontanea dagli ospedali
psichiatrici alla psichiatria di territorio:
arte, psicopatologia e processi di cura
Giorgio Bedoni
L’immagine, si è detto,non è che una forma magica del principio di identità.
Marcel Raymond
Un campo aperto e dai confini mobili: così si configura, ad un primo sguardo, il tema
dell’arte e più in generale delle molteplici espressioni creative, nella loro connessione con i
processi di cura.
L’argomento si presta ad una serie di considerazioni di carattere storico, culturale e
terapeutico: il Novecento è, infatti, un secolo contrassegnato da fitte e non casuali
relazioni tra il mondo dell’arte, soprattutto delle sue avanguardie e la psichiatria.
Un’ampia letteratura e una ricca documentazione visiva sono la testimonianza di questi
rapporti fecondi e costituiscono materia per un percorso storico-critico più che mai attuale,
presupposto per l’utilizzo dell’arte in campo terapeutico, i cui inizi sono radicati
nell’espressione spontanea dei pazienti ricoverati negli Ospedali Psichiatrici, che erano,
all’epoca, l’unica forma di trattamento della malattia mentale.
L’arte come terapia, le cui prime esperienze risalgono agli anni venti, si sta sempre più
affermando in campo europeo: l’utilizzo di materiali e di tecniche che orientano ad un
“fare” creativo e l’attenzione all’opera come oggetto che media la relazione, ne fanno una
disciplina che trova molteplici applicazioni in campo preventivo, terapeutico e riabilitativo.