Editoriale Ar-té n. 13

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Editoriale Ar-té n. 13

Le terapie espressive mantengono al loro interno una contraddizione probabilmente indissolubile.
Essere punto d’incontro di arte e tecniche di cura mette in contatto due modi-mondi estremamente distanti.
Eppure mondo scientifico e mondo artistico condividono più di quanto possa a prima vista sembrare.
La scintilla intuitiva che porta alla “scoperta”e alla “creazione”, il lavoro di ricerca continuo, la necessità di continuo perfezionamento.
La spinta creativa è la medesima. E medesimo il desiderio di accrescere la conoscenza, di inventare linguaggi, ma anche di scoprire nuovi, affascinanti ignoti, spazi da esplorare, umilmente ma coraggiosamente. Questo accomuna arte e scienza, forse. Ma, nelle arti terapie?
Il nostro campo è la persona; è la sua sofferenza che esploriamo, che cerchiamo di alleviare.
Questo è senz’altro comune alla medicina applicata. Potremmo aggiungere che l’arteterapia, sa di non poter capire. Non possiamo capire l’enigma esistenziale della creazione né quello della sofferenza, poiché inevitabilmente superiori alla nostra comprensione. Possiamo però interrogarci, sempre, domandarci “a che punto è la notte”, e condividere la meraviglia del viaggio.
Il viaggio di questo numero ci porta a esplorare questi temi grazie al contributo di Roberto Caterina, che ci parla di improvvisazione, creatività e ricerca artistica, proseguendo poi con diversi spaccati applicativi. Si tratta di temi talvolta particolarmente “forti”, che toccano sfere di esperienza profondamente umane e dolenti.

Fabrizia Canale descrive le finalità, le tecniche e le dinamiche di un laboratorio arteterapeutico attivo in una struttura pubblica per la cura della ludopatia.

Tiziano Gamba offre un’ anteprima del Laboratorio di Teatro Emozionale, “scuola di nuoto” (per utilizzare un’espressione a lui cara) nella dimensione emotiva, nonché mezzo di intervento nella realtà scolastica per la prevenzione del bullismo.

Maria-Angela Meraviglia offre un dettagliato resoconto di un laboratorio di danze in cerchio nella scuola primaria, sinergia tra dimensione spirituale, simbolica e relazionale.

Pamela Papangelo illustra un intervento arteterapeutico su un caso infantile di sindrome di Duchenne, una gravissima forma di distrofia muscolare.

Enrico Tuninetti e Christian Masi hanno contribuito con un vivace e vitale“ritratto” del laboratorio artistico condotto con adolescenti migranti.

Infine, Enrica Longo, Sara Ruggeri, Franca M. Vicinelli, Gaetano D. Gargiulo, Andrea Donti, Luca Ragni descrivono un intervento arteterapeutico in cardiochirurgia pediatrica, su bambini che affrontano il trapianto.

Un viaggio che speriamo possa rivelarsi suggestivo e interessante per tutti coloro che ci leggeranno.

Lorenzo Tamagnone