Il riferimento all’attuale situazione sociale è purtroppo
imprescindibile. La pandemia (parola un tempo astratta, ora terrorizzante)
ha sconvolto vite individuali e nazioni, rapporti sociali.
Ha innescato o acuito tensioni sociali, ci ha mostrato una volta
di più la nostra fragilità umana, i nostri limiti interiori e
le difficoltà di convivenza. Speriamo quindi che il nostro lavoro redazionale
possa contribuire, umilmente, a mantenere vivi pensiero e cultura.
Un manoscritto autografo conservato al Museo del Prado,
forse opera dello stesso autore, così commenta la celebre
incisione di Goya del 1797 “Il sonno della ragione genera
mostri”: “La fantasia abbandonata dalla ragione genera
mostri impossibili: unita a lei è madre delle arti e origine
delle meraviglie”. Fantasia e ragione sono strumenti della
mente e in particolare della cultura, dell’arte, delle scienze.
Gli articoli dei nostri autori, a cui va il nostro ringraziamento,
raccontano di ragionamento e fantasia applicate alla cura, speriamo
che siano fonte di piacere e stimolo alla curiosità dei lettori,
oltre a permettere una visibilità alle discipline arteterapeutiche,
ancora troppo spesso considerate velleitarie o di nicchia.
Rachele Ghirardi ci racconta, attraverso due casi clinici
esemplificativi, come i percorsi arteterapeutici da remoto
possano essere realizzati, quali le implicazioni e le possibili
controindicazioni.
Leonardo Boccone, Sara Caviglia e Simonetta Porazzo
espongono un percorso arteterapeutico mirato all’esplorazione
delle dinamiche borderline.
Camilla Cardente e Jessica Motta forniscono interessanti spunti
sull’uso dei materiali destrutturati in arteterapia.
Arianna Lamonica e Roberto Caterina presentano un
report-inchiesta sui significati terapeutici antichi e moderni
del tatuaggio, forma di arte ed affermazione sociale ed identitaria.
Claudio De Marco ripercorre la costruzione del progetto
discografico “Arrivati per partire” che ha coronato la collaborazione
tra due eccellenze, l’Associazione ONLUS Fermata
d’Autobus per la cura di persone con doppia diagnosi e il CET,
scuola professionale per autori e compositori fondata dal Maestro Mogol.
Un mio piccolo contributo, propone un gioco, una possibile
interpretazione della tragedia di Amleto come metafora del trauma.
Infine Ylenia Iannizzotto, Raffaella Paladini, Patrizia Capelli
e Roberto Boccalon raccontano un intervento di supporto psicologico
integrato proposto in un gruppo di operatori sanitari coinvolto
direttamente nella drammatica esperienza del contesto ospedaliero
durante la lotta alla pandemia.
A tutti auguriamo, più sentitamente del solito, buona lettura.
Lorenzo Tamagnone